Intolleranze alimentari: le più diffuse e le alternative della distribuzione automatica

Le intolleranze alimentari sono un fenomeno in crescita nel mondo e in Italia. Si stima che circa il 2% della popolazione adulta in Italia soffre di reazioni avverse ad uno o più cibi. Fattori ambientali e umani sono da ritenere responsabili nell’aumento dei casi di intolleranze. In particolare, i metodi di produzione agricola e industriale hanno portato ad un impoverimento delle sostante utili del suolo e un accumulo di quelle nocive con conseguenze nell’incapacità dell’organismo di metabolizzare alcune sostanze.

Chi soffre di un qualche tipo di intolleranza alimentare deve ovviamente prestare particolare attenzione alla dieta, cercando di ridurre il consumo degli alimenti nocivi e integrando i nutrienti mancanti. Seguire una dieta particolare diventa più difficile quando si è fuori casa, come a lavoro o in viaggio.

Tuttavia, l’offerta e disponibilità di alimenti specifici per le intolleranze è cresciuta molto negli ultimi anni, tanto che anche nei distributori automatici in uffici, stazioni e aeroporti è facilissimo trovare i prodotti giusti per chi ha delle esigenze particolari.

Le intolleranze alimentari più diffuse

Le intolleranze alimentari si manifestano con reazioni avverse del nostro corpo nei confronti di ciò che mangiamo. Di solito queste reazioni comprendono gonfiore, dolori addominali, diarrea, vomito e altri sintomi extra-digestivi. Nei bambini, i sintomi di un’intolleranza possono manifestarsi già nei primi mesi di vita con dolori e crampi, e possono comportare in fase di crescita anche mal di testa, difficoltà di concentrazione, disturbi del sonno. 

Le intolleranze enzimatiche sono provocate dalla mancata o scarsa produzione di alcuni enzimi specifici necessari al metabolismo dei carboidrati, delle proteine e dei lipidi. Vediamo quali sono quelle più frequenti:

Intolleranza al lattosio

Il lattosio è lo zucchero contenuto nel latte. Gli intolleranti al lattosio hanno carenza di lattasi, l’enzima che scinde lo zucchero in componenti assorbibili dall’intestino. La conseguenza è che il lattosio giunge nell’intestino così com’è dove viene fermentato dalla flora batterica locale causando gonfiore dello stomaco, diarrea, nausea, ansia, sinusite e altri sintomi generali.

Intolleranza al glutine

Il glutine è un complesso proteico presente nei cereali e nel frumento, formato dall’unione di due proteine. I soggetti intolleranti presentano vari problemi a livello intestinale ed extra-intestinale e hanno una minore capacità di assorbire i nutrienti del cibo. Intolleranza al glutine e celiachia sono due patologie diverse, anche se la sintomatologia è simile. Nei celiaci, il glutine, anche in quantità minime, scatena una reazione autoimmune che danneggia la mucosa intestinale. L’intolleranza al glutine, invece, comporta dolori addominali e altri sintomi ma senza lesioni intestinali immediate. Inoltre, gli intolleranti possono avere una soglia di resistenza più alta.

Favismo

Si tratta di un deficit ereditario dell’enzima glucosio-6-fosfato-deidrogenasi (G6PD) che difende i globuli rossi dall’ossidazione. Le persone che ne soffrono devono evitare alimenti come fave, piselli e verbena che possono provocare la rottura dei globuli rossi.

Intolleranza al nichel

Il nichel è presente in molti alimenti (soprattutto cioccolato, frutta secca, legumi, pomodori e spinaci) oltre che in cosmetici e detergenti. Nelle persone allergiche, oltre a dermatiti e prurito dal contatto, l’ingerimento provoca nausea, mal di testa/emicrania, gonfiore addominale. Va quindi tenuto sotto controllo il consumo di alimenti che ne contengono di più.

Snack e merenda: quali le alternative per chi soffre di intolleranze?

Fino a qualche tempo fa chi soffriva di un’intolleranza di qualche tipo sembrava dover fare affidamento solo su prodotti “fidati”, acquistati in negozi specifici e, rigorosamente, portati da casa in ogni occasione.

Oggigiorno, sia la varietà che la disponibilità di prodotti specifici per intolleranze è molto cambiata. Le aziende alimentari hanno introdotti linee di prodotto specifiche per le intolleranze; quasi tutti i supermercati sono ormai provvisti di reparti appositi dove trovare alimenti per celiaci, senza glutine, senza lattosio, ecc.

Anche nella distribuzione automatica oggi è facilissimo trovare prodotti adatti a chi segue una dieta particolare come, ad esempio, latte e yogurt senza lattosio oppure snack gluten-free sia dolci che salati.

I distributori automatici prestano attenzione anche all’aspetto comunicativo, segnalando puntualmente la presenza di determinanti ingredienti o allergeni. Il modo più classico è apporre accanto al prodotto i riferimenti standard che indicano la presenza di allergeni o altro – come ad esempio il simbolo della spiga barrata per i prodotti senza glutine.

I distributori di oggi sono spesso dotati di schermi interattivi così da mostrare in anteprima a schermo non solo i simboli ma anche la lista completa degli ingredienti e le tabelle nutrizionali dei prodotti.

In un’ottica di maggiore integrazione tra utenza e distribuzione, l’utilizzo delle app e degli strumenti telematici permette di intercettare ancora meglio le esigenze dei consumatori. Tramite le app è infatti possibile consultare il catalogo prodotti del distributore, conoscere in anticipo le novità, ricevere aggiornamenti personalizzati in base alle esigenze dettate da diete particolari e/o intolleranze.